Latina – Si è svolto a Latina, il 22 ed il 23 aprile, il primo Congresso Nazionale dell’Associazione “Alzati Italia”, laboratorio politico con referenti e ramificazioni in diverse parti d’Italia, che si prefigge principalmente lo scopo di riannodare i fili tra i cittadini e politica, ripescando i concetti di “territorio” e formazione tanto cari alla politica di una volta.

Un concetto espresso più volte, in questo primo congresso nazionale, nella due giorni pontina, è stato quello di invertire completamente la rotta degli ultimi anni, in cui l’antipolitica ha demolito ogni argine del buon senso, travolgendo tutto e tutti. I risultati disastrosi che ha prodotto l’antipolitica sono sotto gli occhi di tutti.

La cattiva politica va combattuta con la buona politica

Al congresso di Alzati Italia, invece, si alzato forte un principio: il vero antidoto alla cattiva politica, non è l’antipolitica bensì la buona politica. Per perseguire questo obiettivo, questa nuova associazione nazionale si concentrerà principalmente al recupero della visione “territoriale” della politica, ovvero riavvicinare i cittadini agli eletti ed ai luoghi dove si vive, invece che lasciare chiusa nei palazzi ogni decisione dei partiti che sono liberi di scegliere con meccanismi opachi i propri rappresentanti.

L’associazione, come detto, dispone già di diversi referenti da sud a nord, mettendo insieme molte esperienze amministrative, politiche, sindacali ed imprenditoriali che produrranno studi, documenti ed anche banchetti informativi sui vari territori per promuovere le “buone prassi” nella politica.

Negli interventi che hanno preceduto l’elezione di Alessio Pietrobon alla presidenza dell’associazione si è parlato di tutto: dalla legge elettorale, al rapporto con l’Europa, dalla guerra in Ucraina alle nuove forme di comunicazione politica, fino ad arrivare alle analisi delle ultime elezioni.

Aperti al confronto

L’associazione è aperta a chiunque voglia dare un contributo, non è un nuovo partito politico e si propone anche lo scopo di aggregare i tanti micromondi sparsi di associazioni che spesso rischiano l’autoreferenzialità e che non incidono minimamente nel tessuto politico sociale italiano. Una bella sfida dal sapore antico ma che guarda al futuro del nostro paese con un pizzico di fiducia.

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