TAV, CUI PRODEST ?
Correvano gli anni ’90, in Italia si giocavano i mondiali di calcio e partiva il progetto della linea ferroviaria per le merci Torino – Lione di 235km chiamata TAV.
Sotto la spinta di Mitterrand e del Consiglio Europeo si inseriva il TAV tra i 14 progetti prioritari nel settore trasporti.
Il progetto, in Italia è stato sostenuto da tutti i governi dell’epoca (Goria, De Mita, Andreotti,Amato ,Ciampi fino a Berlusconi).
Il tentativo del Governo Italiano di avviare il cantiere rafforzò l’opposizione e il movimento NO TAV che 08/12/2005 manifestò con 30.000 persone irrompendo nel cantiere e smantellandolo.
Il Governo fu costretto a sospendere i lavori.
Il territorio è stato militarizzato dalle forze di polizia in contrapposizione ai presidi eretti dai cittadini.
Nel corso degli anni tutte le forze politiche hanno cavalcato l’onda del dissenso o del consenso per fini meramente elettorali.
Con il Governo Prodi i tre partiti di centrosinistra che più avevano appoggiato il movimento NO TAV (Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista) tradiscono e disconoscono l’appoggio dato per sostenere il Governo Prodi dimissionario.
Immediatamente, al presidio NO TAV vengono ammainate le bandiere di questi partiti.
Anche il Sindacato FIOM di Landini era in un primo momento vicino alla protesta dei territori. Partecipante attivo nei cortei sostenendo il grande impatto ambientale negativo per la Valle di Susa. Poi diventato segretario della CGIL, cambiava opinione dichiarando:” PER I SINDACATI IL TAV E’ DA FARE”.
La lotta al fianco del movimento NO TAV ha fatto si che il M5S ottenesse il 40% dei consensi in Valle, salvo poi far dichiarare a Conte che l’opera si doveva fare.
Tutti i partiti a favore e contro l’opera hanno guadagnato in consensi.
I cittadini e i territori hanno perso !
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